La ricerca sull’esperienze del territorio in SecondLife presentata a Matera, ha rappresentato per me, Laura e Valentina un’occasione di sperimentare tecniche di ricerca “dentro” il metaverso e di riflettere sulle forme di comunicazione territoriale attraverso nuovi modi del viaggio.
Ecco le slide della mia presentazione, che pubblico ringraziando tutti gli avatar intervistati, quelli che hanno risposto al questionario e i tanti che ci hanno aiutato per rendere strutturalmente possibile il lavoro inWorld.
La metafora dei luoghi in SL è spaziale. Le persone/avatar entrano con i loro corpi negli spazi costruiti, interagiscono con l’ambiente, esercitano una visione “panoramatica”.
È facile quindi pensare lo spazio di SL come un “come se fosse” dello spazio reale. E per questo troviamo Land a tematica territoriale che simulano in 3D i “caratteri” del proprio territorio. Come Toscana. Dove passi da un lieve declivio di erba bagnata da una pioggerella sottile ad una tipica casa colonica. Come se fossero Regioni “collassate” in una land.
Ma lo spazio di SL è in realtà fatto essenzialmente di relazioni tra persone/avatar. SL è pensato essenzialmente per essere un social media, è strutturalmente così. Il linguaggio usato da SL è quello delle relazioni fra avatar e il contesto produce senso solo a partire da esse.
Comunicare un territorio in SL significa perciò esplorare quello che c’è al di là della via analogica della simulazione di ambienti reali, verso le forme “strutturalmente” relazionali e una “grammatica” delle conversazioni.
La cultura nei luoghi, quindi, più che le visioni panoramatiche.
Significa creare ambienti che facilitino e promuovano le relazioni e allo stesso tempo producano senso attraverso forme “omologhe” a quelle del territorio/brand.
Le persone entrano in SL e danno densità alla loro esperienza solo attraverso le relazioni. Occorre dunque portarle lungo una strada di esperienze capace di costruire il we-sense del territorio.
Ciao Giovanni,
non riesco ad appassionarmi molto alla percezione del territorio in SL.
Forse perchè non conosco bene il luogo in questione, non l’ho mai esperito veramente a parte qualche brevissima incursione.
La presentazione sembra molto interessante e grazie ai vostri esperimenti metodologici sto imparando parecchio.
La scorsa settimana è stata discussa in Università la prima (credo) tesi triennale dedicata -in parte- ad UnAcademy. Abbiamo parlato di voi durante la discussione, erano tutti molto interessati.
@Lapilli: come ho detto più volte, SL è un’esperienza desolante deprimente se non si vive la dimensione social e se non vengono offrte coordiante per viiverla. Quindi ti aspetto in uA, inanzitutto 😉
Poi: sulla metodologia. Per me SL è perfetta per la dimensione di intervista, anche se occorre monitorare bene l’assenza di prossemica ed altre difficoltà tecniche. Sul questionario… dobbiamo riflettere.
è interessante che tu sottolinei come sia la relazione l’elemento fondamentale.
@Hertz: si, le relazione è veramente la killer application sul lato marketing ma è il “cuore” sul lato social
Ciao,
provo a sintetizzare qui alcuni pensieri, in parte già discussi con Giovanni. Non tanto per dire se SL mi piace o non mi piace ma per dire perchè e in cosa trovo che sia effettivamente interessante.
Non c’è dubbio che l’aspetto social si quello più importante nell’esperienza di SL. Non a caso cambia tutto qualora uno si ritrovi solo e senza guida. Il senso di fascinazione garantito dal motore grafico di SL dura poco, il mondo non ti offre delle “missioni” e se non scatta l’elemento social presto ci si ritrova con ben poco da fare (forse è anche per questo che la curva di abbandono in SL è così alta: 11 milioni di Residents, 1 milione loggato nell’ultimo mese, 400 mila nell’ultima settimana, 37mila in questo momento).
Quindi o c’è socialità o niente.
Ecco, questo è esattamente il motivo per cui non trovo che SL sia interessante. Da questo punto d vista si tratta di un ambiente 3d confdiviso. Un mondo dove chiaccherare, incontrarsi, fare feste, passare la serata.
Mi si perdonerà boutade ma SL rappresenta, da questo punto di vista, l’onda lunga delle chat. Costruzione di una comunità, di un gruppo di amici che si ritrova in una land (una room?)e pasa il tempo assieme condividendo delle cose, facendo delle esperienze. Capita poi che si giri, si esplorino posti nuovi, nuove land (nuove room?) e magari poi si porti anche qualche amico a visitarle. Certo se poi il gruppo è finalizzato ad una missione magari si usa anche lo spazio a upporto delle attività del gruppo. E qui scatta una socialità forte. La necessità di andare a salutare gli amici, di “fare un saluto”, quattro chiacchere.
Questa cosa è vera dai tempi dei canali IRC.
Capisco poi che uno la “pressione della socialità nelle community online” la sente dove e quando capita.
Certo il mondo 3D ha una sua importanza, la possibilità di lavorare sull’apparenza del proprio avatar apre senz’altro interessanti prospettive ma non diverse da quelle aperte dai tanti ambienti che permettono di personalizzare il proprio “personaggio”. Anche in questo senso mi sembra che SL non offra niente di nuovo anche solo rispetto a The Sims online o ai tanti “mondi” popolati che la rete offre.
Ed allora cosa?
Tutto sommato trovo che quello che veramente è interessante di Sl è la sua dimensione economica e giuridica. SL non ha un’economia particolarmente sviluppata in termini di “giro di denaro” ma ha delle formule molto interessanti nel rapporto con gli ogggetti on/off line. Qualche mese fa SL “conteneva” 34 terabytes di oggetti di proprietà degli utenti. Questo, e le conseguenze di questo, sono secondo me molto interessanti. A ben vedere la possibilità di ricreare una zona turistica in SL come elemento di promozione territoriale è una conseguenza del fatto che SL è aperto alle modifiche degli utenti e ne attribuisce agli utenti stessi la proprietà.
[…] Joannes e con Rosa abbiamo più volte fatto dei veri viaggi in second life. La stessa intervista al lucania lab mi ha permesso di ragionare su questo aspetto. Da tempo mi pongo una domanda: questa finestra […]
[…] riflessioni interessanti sull’argomento […]
[…] Intanto lavoro su quest’altro che tenta di mettere in pratica quello che abbiamo capito con questa ricerca. […]
[…] la ricerca su vissuti e territorio degli avatar e varie riflessioni, dopo molto lavoro in world e fuori, […]
[…] di cosa possa essere capace io al suo interno. Posso solo ringraziare ancora una volta unAcademy e LucaniaLab per avermi fatto scoprire anche il gusto del viaggiare e scoprire posti nuovi. Un’esperienza che […]
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