Se dovessi riassumere il senso profondo dei paper presentati e discussi in questi giorni durante la conferenza “THE GOOD, THE BAD AND THE CHALLENGING .The user and the future of information and communication technologies” organizzata a Copenhagen dalla COST action 298, li potrei sintetizzare con la frase di Clay Shirky:
Revolution doesn’t happen when society adopts new technologies – it happens when society adopts new behaviors.
Non è il problema di “dare risposte” ma di “farsi le domande giuste”.
Intanto imparare ad osservare la connessione tra tecnologie e pratiche, piuttosto che un solo lato di questa relazione.
E poi “lavorare” sui pregiudizi e le semplificazioni.
E’ evidente, ad esempio, che il digital divide non è solo quello tra nord e sud del mondo tra giovani ed anziani, ma è un problema “al plurale” e complesso. Non basta pensare alla differenza fra “giovani digerati” e “anziani televisivi” nell'”accedere” ed “usare” ma si deve pensare anche alla relazione fra giovani progettisti di interfacce e grammatiche d’uso con anziani utenti.
O alle differenze fra chi produce piattaforme e sistemi e gli utenti “desideranti” che immaginano i siti di social network del futuro a partire da un mutamento del senso di “essere utente”
Users want: control, no price, sensoriality interfaces, data transarency, silent parties in social networks sites and full compatibility
Oppure: non cadere nelle trappole di chi immgina un empowerment totale dell’individuo dimenticando quanto nell’uso e nel rapporto con le tecnologie della comunicazione siano centrali le relazioni sociali e i le agenzie di socializzazione. Ad esempio molto spesso la promozione all’accesso e le competenze all’uso trovano come principale driver i rapporti emozionali (familiari, amicali, ecc.) e l’uso domestico dei giovani trova una forte regolazione da parte delle famiglie di appartenenza.
Molti spunti per ragionare, anche su dati provenienti da ricerche. Qui trovate i conference proceedings.
Per me è poi l’occasione di presentare i risultati della ricerca Media e Generazioni alla comunità di ricercatori ICT europei e di farlo insieme ad alcuni degli amici di quella comunità che ci ha lavorato in un panel che abbiamo promosso.
Sembrerebbe la versione aggiornata della sana vecchia deriva tecnologica.
sembrerebbe ora di riprenderla 😉
Ed io che stavo anche pensando a dove avevo letto la frase di Shirky citata.. nel suo libro magari -_-
è fra le frasi salvate per un “coso” che sto scrivendo 🙂
A noi avidi lettori, piacciono molto “i cosi” 😉