
Dal 4 al 6 dicembre la Biblioteca Baldini di Santarcangelo ospita Zàca!, un progetto di Letture Liminali che ho curato con Gianluca Costantini, promosso da Fo.Cu.S. – Fondazione Culture Santarcangelo.
Un piccolo festival dedicato al fumetto come linguaggio del reale, a quella capacità unica di intrecciare immagine e parola per raccontare il mondo con una sensibilità civile e poetica.
Mi piace l’idea che Zàca! parta da un suono, un’onomatopea che evoca il colpo netto in una tavola a fumetti e, nel dialetto romagnolo, il gesto improvviso che scuote e risveglia. È una metafora bellissima — e necessaria — in un tempo in cui spesso attraversiamo le immagini senza più sentirle. Il fumetto, invece, chiede attenzione, rallenta, costringe a guardare e a pensare: zàca! come una scossa, un lampo visivo che riattiva la percezione.
Il festival esplora il fumetto come forma capace di dare voce ai margini, di raccontare i conflitti, di costruire visioni condivise del presente. E credo che sia proprio qui la sua forza politica: nella possibilità di trasformare il segno in incontro, di fare spazio a storie che altrove restano invisibili.
Zàca! non è solo un festival sul fumetto, è un invito a tornare a vedere, a lasciarsi colpire, a risvegliarsi.

Il progetto Zàca! si apre sabato 22 novembre alle 17.30 alla Biblioteca Baldini con la presentazione di Viaggio in Italia (Coconino Press) di Pietro Scarnera.
Con Pietro parleremo di viaggio e di sguardi, di come si possa attraversare un Paese, l’Italia, non solo con le parole ma con le immagini, tracciando una mappa emotiva fatta di paesaggi, ricordi e frammenti di contemporaneità. Viaggio in Italia è un libro che riflette su ciò che vediamo e su come lo rappresentiamo, e in fondo anche su come ci rappresentiamo come collettività visiva.
L’ospite principale di Zàca! è Victoria Lomasko, artista e attivista russa che da anni racconta, con la forza del disegno, le contraddizioni e le ferite del mondo post-sovietico. Costretta all’esilio nel 2022, Lomasko continua a intrecciare poesia, politica e testimonianza in un linguaggio che resta, prima di tutto, un gesto di libertà.
Nel suo lavoro il disegno diventa una forma di resistenza, un modo per dare visibilità a ciò che il potere cerca di cancellare, per tenere viva la memoria e la voce dei corpi in fuga.
Mi piace pensare che Zàca! nasca proprio da questo incrocio: il viaggio come ricerca e come ferita, come esperienza del vedere e come esercizio di responsabilità.
Scarnera e Lomasko, in modi diversi, ci ricordano che il fumetto non è evasione ma presenza, che il tratto di una matita può ancora scuotere la percezione, restituire profondità al reale, e farci domande che le immagini più patinate non osano più porre.

La presenza di Victoria Lomasko a Santarcangelo è al centro della mostra Political statement: From Sketch to Symbol, che inauguriamo giovedì 4 dicembre alle 18.30 presso la Galleria della Biblioteca Baldini.
Una mostra che attraversa il suo percorso artistico e personale: dagli esordi segnati dalla denuncia sociale ai lavori più recenti, dedicati all’esilio, alla memoria e alla difficile elaborazione della distanza.
Attorno alla mostra, si articolano tre giorni di incontri, proiezioni e laboratori, in cui arte, parola e impegno civile si intrecciano.
Giovedì sera, alle 21.00, nella sala Wenders di C’Entro Supercinema, proietteremo il documentario Tree of Violence di Anna Moiseenko, con la presenza in sala di Lomasko. Sarà un’occasione preziosa per entrare nel suo mondo attraverso altri linguaggi, per lasciarsi interrogare da uno sguardo che non arretra di fronte alla complessità, ma la attraversa e la restituisce con forza poetica e radicale.
In un tempo in cui l’immagine rischia spesso di diventare superficie, l’opera di Victoria è un invito a riscoprire la profondità del segno, la sua capacità di farsi racconto, denuncia, empatia. È anche per questo che abbiamo pensato Zàca!, per ascoltare le immagini che parlano e che resistono.
Venerdì 5 dicembre alle 10.00, la Biblioteca Baldini ospiterà un laboratorio di graphic journalism condotto da Victoria Lomasko. Un’occasione rara per confrontarsi con il suo metodo di lavoro, con il modo in cui il disegno può diventare strumento di narrazione, osservazione e presa di posizione etica sul mondo. Un laboratorio pensato non solo per chi disegna, ma per chi crede che l’immagine possa ancora raccontare la realtà, e magari cambiarla.
La sera, alle 21.00, sempre alla Biblioteca, presenteremo Diario segreto di Pasolini (Altraeconomia), insieme a Elettra Stamboulis, Gianluca Costantini.
Un libro che è al tempo stesso biografia poetica, riflessione politica e atto d’amore per una figura come quella di Pasolini, che continua a interrogarci con la sua voce dissonante, scomoda, necessaria.
Sarà un dialogo a più voci su memoria, disegno e impegno, tra parola scritta, parola disegnata e parola pubblica. Proveremo a mettere in relazione stili, linguaggi e visioni, nella convinzione che sia proprio nell’attrito — tra forme, idee, biografie — che nascono le scintille più vive.
Sabato 6 dicembre, Zàca! si chiude con due appuntamenti che, a modo loro, raccontano l’urgenza del disegno come gesto controculturale, come archivio del dissenso e come atto poetico.
Alle 16.00, presenteremo HIU. Happening International Underground 1993–2003 (In Your Face Comix) insieme a Marco Teatro, Gianluca Costantini e me.
Un viaggio dentro una stagione radicale e vitale del fumetto underground, fatta di sperimentazioni, autocostruzione e resistenza creativa. Una memoria viva di ciò che è stato un certo modo di stare ai margini — e anche un’occasione per riflettere su cosa significhi oggi, in piena platform society, essere davvero underground.

Alle 18.00, l’incontro conclusivo sarà con Victoria Lomasko ed Elettra Stamboulis, dedicato al libro L’ultima artista sovietica (Becco Giallo).
Una conversazione che è molto più di una presentazione: è un attraversamento della storia recente, della violenza del presente, delle possibilità di resistere disegnando.
Con Lomasko parleremo di arte e dissenso, di esilio e testimonianza, di come si può ancora oggi prendere posizione attraverso l’immagine, tenere lo sguardo aperto, dire, denunciare.
“Il fumetto qui non è solo racconto disegnato, ma strumento critico e sensibile per leggere il mondo, restituire voci marginali, attraversare conflitti e memorie” spiega Giovanni Boccia Artieri, curatore assieme a Gianluca Costantini di Zàca!“Zàca! intreccia la dimensione politica del graphic journalism con quella intima e visionaria dell’arte sequenziale, portando in dialogo autori e autrici che usano l’immagine come gesto civile e poetico. Un progetto liminale, che vive tra parola e immagine, tra realtà e invenzione, tra il colpo del segno e la ferita del presente”.
Zàca! is a project by Letture Liminali, curated by Giovanni Boccia Artieri and Gianluca Costantini, with the support of the Emilia-Romagna Region.
