La poltiglia di massa cui allude il Censis è il prodotto di una dimensione di scollamento sociale, di una supposta erosione di valori di solidarietà, di accelerazione spinta dell’individualismo di massa, più un pizzico di retorica per i media mainstream.
Oppure è il frutto del neotribalismo, del consumo vocazionale, del trymarketing, delle lovemarks.
Oppure è figlia dei linguaggi moderni della politica, del mercato, dei consumi.
O è quello che resta dopo la resistenza, il movimento sindacale, le stragi di stato, la mafia di massa.
O è lo scarto tra generazioni che ha trovato terreno fertile nel bloom.
O è l’altro lato dell’economia del dono e della felicità, delle culture partecipative, dei social network in crescita.
O è qualcosa che mi sfugge tra le parole di Domenico, forse il prodotto della vergogna…
La vita è passata senza troppi agi, ma nemmeno malamente. Ho allevato due figlie, oggi stanno benino. Ho sottratto me e la mia prole alla fatica dura della pura sussistenza, all’ignoranza, alla polvere e alle mosche, alla ridottissima esperienza di vita, alle guerre, alle pesti senza cura, senza medicinali. Forse il punto è la vergogna. Non riesco a perdonarmi di aver messo in salvo il mio sangue, mentre quello degli altri era versato a fiumi per il pianeta. Mi vergogno di non essere rimasto con la moltitudine degli schiavi, pure essendo, di fatto, io stesso senza libertà. Incatenato a un piccolo stipendio. Attento a non violare norme della burocrazia.
Un lavoro di stanca ripetizione già noto. Nessuna scoperta, nessuna invenzione. Mai andato troppo in alto, mai tornato veramente in basso, lì dove hanno vivacchiato i miei antenati fino a una generazione fa.
bah, io non ci vedo niente di utile in quella ricerca, se non carne per barbecue per i giornali. e secondo me il problema dell’italia è la poca considerazione del merito e la conseguente viscosità della società, non certo l’individualismo…
ciao
gluca
Credo che questo pezzo del New York Times (http://tinyurl.com/35vcxq) valga 10 rapporti del Censis. Siamo così drammaticamente “in a Funk” che dobbiamo farcelo raccontare da chi ci guarda da fuori.
Chissà se ad un certo punto anche le poltiglie di massa, oltre che le formiche, si incazzano. 😉
in generale, “poltiglia di massa” è una metafora che non spiega un accidente di quel che sta capitando, secondo me.
Ci sono voluti anni, anni per arrivare a questa poltiglia, eppure io ho come la sensazione che nella poltiglia cominci ad emergere qualcosa che si è salvato, attorno al quale ci si potrebbe attaccare per ricominciare a costruire “nuove isole” su cui vivere…
Comunque sia l’operazione di autoriflessività è utile… anche per “incazzarsi”. Ma le reazioni dal basso mi sembrano essere state pochine
E’ anche il mondo liquido (che magari potrebbe diventare un nuovo brodo primordiale).
anche la metafora della liquidità ha un po’ stufato, però almeno evoca qualcosa di sensato: il denaro virtualizzato, il capitale nella sua forma più evoluta, lo sradicamento radicale che ne deriva, ecc. 😉
la poltiglia di massa non aggiunge niente, anzi, produce solo confusione semantica.
[…] che meriti. Pubblicato Dicembre 21, 2007 Babbo Natale , MySpace per adulti Prendi la poltiglia di massa, la mashuppi con il MySpace per adulti ed ottieni il (Babbo) Natale che […]