Sulla poltiglia: problema di definizioni

 

La poltiglia di massa cui allude il Censis è il prodotto di una dimensione di scollamento sociale, di una supposta erosione di valori di solidarietà, di accelerazione spinta dell’individualismo di massa, più un pizzico di retorica per i media mainstream.

Oppure è il frutto del neotribalismo, del consumo vocazionale, del trymarketing, delle lovemarks.

Oppure è figlia dei linguaggi moderni della politica, del mercato, dei consumi.

O è quello che resta dopo la resistenza, il movimento sindacale, le stragi di stato, la mafia di massa.

O è lo scarto tra generazioni che ha trovato terreno fertile nel bloom.

O è l’altro lato dell’economia del dono e della felicità, delle culture partecipative, dei social network in crescita.

O è qualcosa che mi sfugge tra le parole di Domenico, forse il prodotto della vergogna…

La vita è passata senza troppi agi, ma nemmeno malamente. Ho allevato due figlie, oggi stanno benino. Ho sottratto me e la mia prole alla fatica dura della pura sussistenza, all’ignoranza, alla polvere e alle mosche, alla ridottissima esperienza di vita, alle guerre, alle pesti senza cura, senza medicinali. Forse il punto è la vergogna. Non riesco a perdonarmi di aver messo in salvo il mio sangue, mentre quello degli altri era versato a fiumi per il pianeta. Mi vergogno di non essere rimasto con la moltitudine  degli schiavi, pure essendo, di fatto, io stesso senza libertà. Incatenato a un piccolo stipendio. Attento a non violare norme della burocrazia.
Un lavoro di stanca ripetizione già noto. Nessuna scoperta, nessuna invenzione. Mai andato troppo in alto, mai tornato veramente in basso, lì dove hanno vivacchiato i miei antenati fino a una generazione fa.

8 pensieri riguardo “Sulla poltiglia: problema di definizioni

  1. bah, io non ci vedo niente di utile in quella ricerca, se non carne per barbecue per i giornali. e secondo me il problema dell’italia è la poca considerazione del merito e la conseguente viscosità della società, non certo l’individualismo…
    ciao
    gluca

  2. Credo che questo pezzo del New York Times (http://tinyurl.com/35vcxq) valga 10 rapporti del Censis. Siamo così drammaticamente “in a Funk” che dobbiamo farcelo raccontare da chi ci guarda da fuori.

    Chissà se ad un certo punto anche le poltiglie di massa, oltre che le formiche, si incazzano. 😉

  3. Ci sono voluti anni, anni per arrivare a questa poltiglia, eppure io ho come la sensazione che nella poltiglia cominci ad emergere qualcosa che si è salvato, attorno al quale ci si potrebbe attaccare per ricominciare a costruire “nuove isole” su cui vivere…

  4. anche la metafora della liquidità ha un po’ stufato, però almeno evoca qualcosa di sensato: il denaro virtualizzato, il capitale nella sua forma più evoluta, lo sradicamento radicale che ne deriva, ecc. 😉
    la poltiglia di massa non aggiunge niente, anzi, produce solo confusione semantica.

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