Nei panni di Abby Sciuto (original from http://www.flickr.com/photos/iltopone/433681472/)
La centralità delle popolar culture è ormai acquisita da analisti dei media e produttori di contenuti.
La crucialità della relazione tra sistema dei media e fan oggi però risente di una condizione socio-culturale mutata -in particolare dalla presenza di nuove generazioni mediali cresciute attraverso i linguaggi dei media e capaci di fare media: di produrre contenuti attraverso remix e mashup che ibridano i testi mediali e portano a forme di convergenza e ricombinazione rese fattibili e diffuse dalle piattaforme neomediali. I microcontenuti proliferano in rete attraverso blog e social software che consentono di co-costruire e diffondere a basso costo, in modo semplice e in tempo reale.
I fan autoproducono nuovi episodi di Star Trek dopo la cancellazione della serie, partecipano come cosplayers a convention su fumetti e videogiochi indossando costumi dei personaggi di manga e comics costruiti da loro stessi, creano forum e gruppi di discussione sui diversi prodotti mediali che contano sulle decisioni di sceneggiatura contestano le strategie editoriali…
I linguaggi dei new media, dell’interattività, della ricombinazione di forme e contenuti, dell’ubiquità crossmediale, sono stati interiorizzati e fanno parte dell’habitus mediale degli individui che hanno imparato ad abitare i media, contribuendo concretamente a forgiarne i territori. Le fan culture analizzate da jenkins, con il loro plus di partecipazione, rappresentano una modalità di relazione tra individui e media, tra soggetti e mercato, che sta diventando sempre di più la condizione normale e normativa. Da subculture a forze mainstreamizzate, nel bene e nel male.
La parte di “pratiche” del corso di Teoria della comunicazione e cultura dei media di quest’anno ha lavorato su questo tema con focus sulla fiction: genere crime/poliziesco e medical.
L’idea è non solo di sperimentare forme di analisi, ma anche di far lavorare la generazione che si fa media, dello studente 2.0 (reale o immaginato che sia), utilizzando in modo aproblematico la rete e le competenze tecno-comunicative che possiede.
La ricetta: fornire strumenti teorici di osservazione del fenomeno, co-progettare griglia di lettura, fare decidere alla classe le fiction, dividere la classe in gruppi, sfruttare il wifi e i portatili che compaiono in classe come funghi, dare per scontate le abilità di presentazione (scoprirete ragazzi che sanno fare montaggio, capaci di mashuppare, che creano siti, ecc.), seguire i progetti orientando ma lasciando liberi…
L’intelligenza collettiva e la conoscenza condivisa assommatasi alla capacità di fare media (con gli alti e bassi delle difficoltà del lavoro di gruppo, di miscelare competenze e di chi lavora anche per gli altri) ha prodotto cose interessanti.
Per cominciare questa analisi strutturale di NCIS:
e questo remix prodotto dal gruppo di studenti che racconta le fan culture attraverso la passione per i gadgets, le costruzione di forum, ecc. il tutto attraverso una forma di “analisi” 2.0:
[YouTube=http://www.youtube.com/watch?v=HLo6SXiQzn8]
Mashuppare? No, per favore :). Rimescolare?
[…] 12, 2008 Link: Fan culture e fiction 1 – Giovanni Boccia Artieri su I media-mondo Posted in collegamenti | Tags: fan colture, fiction, media, NCIS, new media, studenti […]
Vada per il rimescolo;)
Rispetto a noi dell’anno scorso gran passo in avanti.
Le fan culture crescono, attenzione 😉
@Thomas si tratta solo di lavorare sulle occasioni 😉
Immaginario performativo non c’è che dire. Efficaci e divertenti direi. Ho però intravisto qualcosa sullo schermo di un telefonino, un’immagine che spero di aver confuso… 🙂 Per sicurezza non ho riguardato.
@laurag: anche “raffinati” montaggi, infatti.
bei lavori…complimenti all’intelligenza collettiva dei tuoi studenti
@catepol: è che l’intelligenza distribuita grazie a robe tipo queste diventa visibile 😉
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[…] “mashuppare”, forse sognare… Filed under: Pensieri | Tags: intelligenza […]
Va bene, allora direttamente “mesciare”: riprende il suono di mash-up(pare), significa mescolare, è un termine “antico” riciclato per un nuovo utilizzo, è anche in qualche modo onomatopeico…
@Federico: vada per mesciare 😉