Internet delle cose e wearable technology: prendersi cura dei dati

Schermata 2015-01-27 alle 23.19.38 E’ certo che il futuro espanderà la relazione fra corpi ed informazioni in modi più complessi che coinvolgeranno le cose e i processi all’interno dei diversi contesti sociali di vita. Modi che dovremo affrontare all’interno delle nostre culture di connessione. E’ l’Internet delle cose che avanza, coniugandosi ad una dimensione di tecnologie wearable. La realtà delle tecnologie indossabili è in forte espansione perché sono mutate le condizioni di possibilità:

  1. ci troviamo innanzitutto di fronte ad una legittimazione sociale delle tecnologie wearable: le persone hanno familiarizzato con l’esperienza di avere una tecnologia di connessione costantemente con sé attraverso lo smartphone;
  1. la miniaturizzazione dei sensori unitamente alle batterie che durano più a lungo e allo sviluppo molto veloce di tecnologie capaci di dialogare con gli smartphone: perché le tecnologie indossabili non sostituiranno i cellulari che diventeranno gli hub per l’esperienza;
  1. il collasso del confine tra uomo e computer viene vissuto come condizione sempre più naturale: dalla nostra esperienza con la wii alla facilità di interazione vocale e touch con gli schermi.

E’ questo un passaggio fatto di una narrazione dominante costruita dal mercato (l’entusiasmo per la proliferazione di device personali e la propensione crescente a dover condividere dati) e dall’affermazione di culture di propensione alla raccolta e condivisioni di dati “intimi”, come quella del quantified self. Dovremo riflettere sulla necessità di imparare a prenderci cura dei dati. Ne parliamo domani ala giornata europea della privacy.

Ne ho scritto in modo più approfondito su Wired: La consapevolezza dei dati (ora che indosseremo l’Internet)

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2 pensieri riguardo “Internet delle cose e wearable technology: prendersi cura dei dati

  1. Mi piacerebbe molto sapere se questa Realtà non entra a far parte di una dimensione che supera se stessa e quindi aumenta. Sto portando avanti un progetto di tesi sulla Realtà Aumentata intesa proprio in questi termini e non solo nella definizione che siamo abituati a vedere, quella, per intenderci, legata alle tecnologie…. vorrei sapere cosa ne pensa sinceramente e se le basi da cui parto non sono in qualche modo forzate (qua trova la ricerca, work in progress…http://www.unithinktag.it/it/users/giuliadicanto/resources)

  2. Le nostre tecnologie modellano le nostre ontologie, quindi diventano modi di osservare e pensare il mondo. Secondo un principio oggi sempre più “aumentato”, appunto. Il senso credo sia questo

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