Autorizzato dalla ideatrice proseguo nel mio blog la serie “Forme becere dell’immaginario” (l’ultima la trovate qui), invitando, come fosse un meme, chi vuole, a proseguire. Unica regola: continuare la numerazione.
L’immaginario contemporaneo produce forme perfettamente sincronizzate con l’evoluzione della comunicazione mediale e con le possibilità da essa aperte. Capita che spesso anche le nuove forme attingano alla parte mainstream, scarsa di capacità innovativa o che si adagino sul banale e scontato, talvolta rimandano al più sublime “pecoreccio”.
Sotto Natale neanche SecondLife si esime, come potete vedere nella foto.
Babbe Natale in sinuosa danza “al palo” con barattolone per mettere linden. Neanche Tony Soprano nel suo club era arrivato a tanto.
Sulla riproduzione di un’immaginario stereotipizzato della figura femminile in SL c’è da riflettere.
La classe non è acqua, dopo che un avatar sta per qualche tempo in SL, secondo me, si vede la vera natura della persona, quella che in rl non vedresti mai. Solo questione di tempo …
@Elena: io continuo ad osservare 🙂
[…] Visto che il tema ricorre – anche nel senso sistemico del termine – riprendo il numero 5 che troviamo qui. […]
Resta da osservare il fatto che non si perdonao occasioni per usarsi – anche il proprio avatar – a uso e consumo di un immaginario pecoreccio che fa “ci fa male”.
Senza contare l’utilizzo di un codice dell’intimità (mi suggerisce Roberta), che di per sè ci starebbe eccome, in contesti pubblici. Rendersi sempre funzionali da un lato alla riproduzione delle forme mainstream dell’immagine femminile, alla Bagaglino (e non solo)per intendersi, e dall’altro pensarsi e comunicarsi come oggetti sessuali indifferentemente (cioè senza dare valore alle differenze).
E’ anche più facile interpretare ruoli standard: costa fatica “immaginarsi” in modi diversi.
@gky: le forme becere dell’imaginario come sottrazione all’affaticamento? Ci si può pensare 😉
No, troppa fatica 🙂
Auguri!