Ormai la notizia vi è nota. E’ morto Franco Carlini. Io l’ho saputo prima da twitter e da una lista di discussione poi letto in rete. I tempi di reazione del web sono istantanei.
Quelli umani meno.
Ho deciso con calma se scrivere o meno un post. Per non cannibalizzare. Perchè anche se lo conosco bene – attraverso le cose scritte, per qualche telefonata e qualche mail scambiata per un progetto sull’open source, per le conversazioni dal basso… – non sono intimo. Perchè comunque per il mio percorso il suo è stato importante. Perchè quando lui ha cominciato ad occuparsi di quella che si chiamava telematica è stato uno spunto folgorante per noi che a Bologna volevamo occuparci del rapporto tra uomo e tecnologie. Prima del web. Archeologia mediale.
Perchè non sono daccordo con quello che pensa sui blog.
Perchè invece sono daccordo con la sua visione al futuro di SecondLife:
Cosa ci si può aspettare dal Metaverso? Può darsi che collassi e che finisca per essere un fenomeno di nicchia, come lo sono diventati molti apparati della Realtà Virtuale. Ma assistendo la tecnologia e con un discreto supporto di progettualità collettiva, potrebbe invece affiancare e intrecciare il web e la blogosfera. Difficile dirlo.
Perchè come la Realtà Virtuale ha costruito un terreno dell’immaginario tecnosociale che ha portato ad Internet, SL avrà la stessa funzione verso qualcosa che verrà. Perchè SL è un territorio collettivo che sperimenta conflitti, genera logiche proprietarie, misura i rapporti tra colonizzatori e colonizzati, tra indigeni mediali e brandizzatori dei mondi. Perchè nel metaverso si gioca in spessore tridimensionale la relazione tra società ed individui. Perchè lì le forme partecipative produrranno nuova cultura mediale.
Mancherà la sua visione precisa e motivata, il suo modo di argomentare, preciso e rispetoso anche quando in contrasto, al dibattito che sta costruendo il futuro del web.
E mancherà anche a noi il piacere di leggerlo ogni settimana in rete e fuori.