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Da un paio di anni seguo le puntate del talent show X-Factor nella versione italiana con il portatile sulle ginocchia, connesso alla stanza di FriendFeed XFactorItaly il cui momentaneo payoff è “Quando la musica ha toccato il fondo, la X indica il punto dove scavare”. Questo dovrebbe farvi capire la natura ironica che i pubblici connessi di XFactor sovrappongono al pathos che la televisione pretende di costruire rispetto alla gara.
Il programma che seguo io settimanalmente ha una doppia natura che è rappresentata dalla fruizione audiovisiva della televisione e dalla meta comunicazione del flusso dei partecipanti alla stanza. Pubblici connessi che commentano, ironizzano, costruiscono in tempo reale immagini che fanno da contrappunto spoof a quanto seguiamo in diretta, si azzuffano sui diversi cantanti…
Dicono delle “imprecisioni” vocali di Stefano quello che i giudici non dicono:
“mi è piaciuto Stefano che canta a suo modo Micheal Jackson.Perde le intonazioni..”, “Una canzone per Stefano. Però checcazzo. SMETTILA COL FARSETTO. E SMETTILA PURE CON IL TREMOLIO DI VOCE.”, “il vero problema di Stefano è che ha una voce fastidiosa. Tutto il resto è noia” .
Caricaturizzano alcune stravaganti uscite del giudice Tatangelo:
“Tatangelo, ti sei bevuta un grappino stasera?”, “Se la Tatangelo parla di imperfezioni nel canto, allora io mi metto a discettare di filologia greca”, “scusate: tanto x capire quanto sono scema ma… che cazzo ha detto tatangelo?”.
Individuano e sottolineano la prosopopea del giudice Ruggeri:
“Ruggeri tira già un pippone infinito intriso di gelosia perchè Morgan ne tirerà di più lunghi. Di pipponi. ah no… volevo dire… cioè non voleva essere un doppio senso…”, “Ci mancava il pippone di Ruggeri stasera”, “i miei gatti quando parla ruggeri fanno la lotta!”.
Adorano certe intelligenti uscite del giudice Elio:
“beh… ma una twitpetition per dare x factor in mano ad elio?”, “Elio <3”, “ahahahhahahaaah tentativo disperato di innalzare il livello di xfactor, grande elio!”
Tendenze che non sono regole. Perché la realtà di XFactor si genera di puntata in puntata, di critica in critica, di battuta in battuta, di confronto in confronto fra i pubblici connessi della stanza.
Stanza. Appunto. Come se condividessimo uno spazio comune di visione del programma di natura familiare. Che richiama quindi dinamiche proprie del pettegolezzo da salotto di casa, una costruzione comune di linguaggio che produce una semantica di gruppo specifica dei partecipanti e che nel tempo diventa meno trasparente ai nuovi entrati. Ci sono, ovviamente, anche dinamiche di potere comunicativo, con alcuni partecipanti che risultano più letti, apprezzati (like) e commentati dagli altri, indipendentemente dal tipo di affermazioni. Ma ci sono anche logiche di micro gruppo di friend che si trovano nella stanza ma che si conoscono (medialmente) da prima e che seguono nel flusso (apprezzando e commentando) soprattutto i propri amici di primo livello. Si tratta in pratica di una struttura comunicativa complessa di supporto all’esplicitazione del pubblico contemporaneo dei prodotti televisivi: i pubblici connessi qui acquisiscono consapevolezza del loro essere pubblici (le loro conversazioni orbitano attorno al prodotto televisivo XFactor) e lo fanno in pubblico (in una stanza aperta, accessibile a chi ha un profilo su FriendFeed e in cui se vuoi puoi esplicitare la tua “voce” scrivendo quello che pensi, commentando o semplicemente apprezzando con un like).
Nella puntata di sabato 6 novembre la micro comunità dei pubblici connessi della stanza di FriendFeed ha esplicitato come questa forma possa muoversi fra la dimensione espressiva e quella dell’azione.
Si tratta del “ballottaggio” per la possibile eliminazione tra il giovane diciassettenne Ruggero (commenti casuali dalla stanza: “ruggero è idiota anche quando non canta”, “Ruggero cantante dei ristoranti italiani in ameriga” “Ruggero, accasa!”) e il rocker disadattato Nevruz (commenti: “Nevruz c’ha l’XFactor e il FriendFactor”, “mi fa morire che Nevruz si presenta così fuori dagli schemi, provocatore e poi quando lo “intervistano” diventa un timido coniglietto :)”).
Sia chiaro da subito: Nevruz ha cantato peggio di altre volte (la stanza ironizza: “elio ha appositamente fatto cantare male Nevruz perché così finisce al televoto con Stefano e lo elimina”), ma la serata è stata surreale. Si sono cantate le sigle dei sabato sera della Rai (dice la stanza: “è vero però: la categoria sigle del sabato sera è stata messa apposta x mandare nevruz al ballottaggio”), Nevruz ha cantato Gioia e Rivoluzione degli Area – quanto di meno adatto al pubblico generalista del sabato Rai – e al momento del ballottaggio Ruggero, che ha 17 anni, per un’arcaica regola televisiva che impedisce ai minorenni di andare in video dopo la mezzanotte, sostiene le prove attraverso una registrazione del giorno prima e lo sostituisce in video, per l’appello al voto, il padre. A scegliere chi passa il turno sono i giudici ed in caso di parità si ricorre alla formula “tilt” in cui vota il pubblico. E per la prima volta osservo una mobilitazione generale: “io ve lo dico: se è tilt voto”.
Ora, dovete sapere che questo pubblico connesso differisce dalle community di supporto a specifici cantanti proprio perché si costruisce attorno alle dinamiche del programma televisivo e ha un atteggiamento disincantato (anche se singoli fan dei singoli cantanti ci sono, ma sempre secondo la logica istantanea del programma) che porta a dissacrare il cantante che magari la volta prima piaceva (e ieri sono piovute le critiche sulle performance di Nevruz. Non è quindi nella logica di questo pubblico supportare attivamente con il voto, se non a titolo personale, certamente non collettivizzato e, anzi, un certo snobismo rispetto ai meccanismi di voto di massa serve a sentirsi parte di un “pubblico a casa” ma diverso rispetto a quello che vota senza tener conto delle abilità effettive dei cantanti, colto ad esempio da supposta compassione per Stefano.
I giudici si esprimono ed è pareggio. Parte quindi il Tilt, 200 secondi per votare attraverso telefoni e cellulari.
Tra gioco ed emotività la stanza di FriendFeed si chiede ironicamente: ““stasera in casa a votare ci saranno più bimbeminkia minorenni o più disadattati come noi?”
E i commenti che cominciano sono del tipo:
“farò una cosa che nn ho mai fatto. datemi il codice e il numero per votare Nevruz”, “01 ragazzi nn vi sbagliate 01 x ELIMINARE Ruggero”, “beh io ho rivotato, credo in tempo 🙂 due euro. nevruz mi devi due euro”, “fatto. nevruz, rendimi orgogliosa dell’euro di merda che ho sprecato x un televoto”, “passo un attimo per dare la buonanotte e dire che ho fatto il primo televoto della mia vita. immagino non ci sia bisogno di dire per chi :)”, “i due euri meglio spesi di questa settimana….. ne vado fiera, anche perchè erano condivisi con voi 🙂 “, “Però stasera avete televotato. #ammettetelo”
Nevruz passa il turno. Merito del pubblico votante di FriendFeed? I pubblici connessi hanno a mio parere un qualche livello di consapevolezza che, al di là dell’effetto community, non necessariamente li porta a sopravvalutarsi.
Scrive laura elle: “però se è vero che siamo stati noi a salvare Nevruz… direi che in totale votano un po’ pochini queste sottospecie di cantori…”
E anche come pubblici, spesso, sono consapevoli della loro “posizione”. Scrive Raflesia: “Buonanotte a tutti, è sempre un piacere commentare con voi X-Factor, anche se il programma fa cagare. :)”
Ecco, anche se siamo di fronte all’intrattenimento, a luoghi parzialmente deresponsabilizzati della comunicazione, vediamo emergere modi nuovi della fruizione connessa e del nostro modo di pensarci rispetto alle dinamiche dell’essere pubblici e del “valore” che possiamo produrre con il nostro uscire dall’ombra dell’essere audience passive.
Su Friendfeed c’è pure il gruppo di ascolto di Voyager. Purtroppo per noi il programma non prevede alcune televoto e non riusciamo quindi a far fuori Giacobbo… 😉
Non ce la farei mai a fare il tuo lavoro. Brrr. 🙂
Anche questo versante, quello dell’intrattenimento, cade a pieno titolo nella mutazione in atto. E’ uno sporco lavoro ma qualcuno dovrà pure farlo 😉
Ehi ci sono anch’io nei commenti, che onore 😀
Ben scritto l’articolo, concordo in pieno; si sta rivoluzionando la fruizione del contenuto televisivo 🙂
Ho trattato i contenuti della stanza in maniera anonima (etica di ricerca docet) … ma potete fare la caccia a chi ha detto chi facilmente. I contenuti sono pubblici 🙂
Ritengo un’offesa personale la mancanza del mio commento “ora che t’ho votato me lo devi dare”. Ahem.
Diciamo che il senso dei commenti di chi ha votato è teso fra dichiarazione ed ironia. Ne ho scelti solo alcuni … il tuo lo avevo risparmiato ahem 😉
Spero che non ti dispiaccia se t’ho citata qui:
http://lariserva.forumcommunity.net/?t=40303435&st=405#entry292382375
Sei stata troppo forte.
[…] catepol shared Di quella volta che FriendFeed salvò Nevruz: elogio e (iper)valutazione dei pubblici connessi. […]
Ragazzi questo post è S-P-E-T-T-A-C-O-L-A-R-E !!! Avete descritto esattamente sia la mia posizione riguardo XFactor e Nevruz, sia la mia serata di sabato, con la differenza che non ero collegato su FF.
Ma dalla prossima puntata ci sarò anch’io nella stanza a commentare gli sfondoni della Tatangelo e le auliche uscite di Ruggeri… 🙂
Uhchebbello, son stato citato pure io 🙂 (so amused)