Le abitudini di lettura di bambini e ragazzi stanno cambiando e il loro vivere l’ambiente digitale influenza questo cambiamento. Lo racconta bene la ricerca 2010 Kids & Family Reading Report– commissionata da Scholastic editore dei libri di Harry Potter – che racconta il rapporto tra la lettura e i bambini nell’era del digitale attraverso interviste a 1.045 bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni e alle loro famiglie. Il dato da cui dobbiamo partire è che il tempo dedicato alla lettura come divertimento cala progressivamente a favore del tempo dedicato all’intrattenimento online e all’uso del cellulare per parlare e scambiarsi messaggi. Tant’è vero che i genitori sono preoccupati delle ripercussioni negative che l’uso di Internet e delle tecnologie di comunicazione ha sul tempo che i loro figli dedicano al piacere della lettura, all’attività fisica e alla propria famiglia. Non è però che bambini e ragazzi non siano interessati alla lettura, anzi, la considerano un’attività capace di sviluppare l’immaginazione e di fornire modelli grazie alle storie raccontate e ai personaggi presenti. Solo che spesso si trovano di fronte a proposte “imposte” dalla scuola o dai genitori che poco aiutano a sviluppare il piacere della lettura. La vera novità che ci racconta la ricerca sta nei nuovi stimoli resi possibili dall’ebook reader e dalla lettura nella sua forma digitale. Si tratta, infatti, di una pratica culturale capace di entrare nella quotidianità dei ragazzi perché va a inserirsi nella dieta mediale dei più giovani che viene saturata – per il loro tempo libero da dedicare all’intrattenimento – dall’uso delle tecnologie digitali. Per ora solo il 25% dei bambini dichiara di aver letto un libro su un dispositivo digitale (dal computer all’e-reader) ma il 57% di quelli tra i 9 e i 17 anni si dichiara interessato a farlo. Un terzo dei ragazzi intervistati sostiene: “Leggerei più libri per divertimento se avessi un migliore accesso agli e-book da poter leggere su un dispositivo digitale”, e lo strumento preferito è, comunque, un lettore dedicato: per il 38% un dispositivo tipo Kindle, Nook, o Sony Reader, per il 36% un iPad. “Mia figlia ha un Kindle e questo ha incrementato la sua attività di lettura” dice la madre di una sedicenne della Pennsylvania. Questo non significa che i libri di carta spariscano dal loro orizzonte, infatti il 66% sostiene che, anche se avessero a disposizione un lettore di e-book, continuerebbe a leggere libri “tradizionali”. Ma il punto non è tanto concentrarci sul falso problema del conflitto tra libro tradizionale di carta e e-book, quando in gioco c’è la necessità di stimolare le pratiche di lettura in modo compatibile con il cambiamento delle pratiche di fruizione dei contenuti da parte dei giovani. La ricerca, in questo senso, pone alcuni quesiti che sono centrali: se un terzo dei ragazzi leggerebbe di più e con maggior piacere su uno strumento digitale, è giusto che i genitori limitino il loro tempo di uso delle tecnologie? O dovrebbero limitare solo alcuni usi, come quello dei video game, permettendo l’accesso a computer e e-reader per la lettura? E le pratiche connesse ai siti di social network – commenti, post, ecc. – che vengono percepite da questi ragazzi – ma non dai loro genitori – come modalità di lettura e scrittura rappresentano una forma di deviazione dal loro sviluppo culturale o di stimolo?
molto d’accordo sulle pratiche di lettura e scrittura in rete
Territorio forse ancora poco esplorato?
Decisamente da esplorare anche se diverse esperienze nel tempo, da quando scrissi il post, sono emerse…