Senza privacy

“Senza privacy” è uno dei video vincitori del contest Userfarm di Vodafone su identità digitale e privacy online.

Lo trovo molto adatto nella sua semplicità a raccontare ad un adolescente quanto sia “sovraesposto” nell’uso dei social network. Prendiamo la cosa non in termini assoluti ma relativi: non è tanto il fatto che online siamo tutti necessariamente senza privacy ma che la privacy è un problema e va gestita.

Non è che sui social network il privato sia scomparso. E neppure la linea che lo distingue da ciò che è pubblico si è dissolta. Anzi la preoccupazione dei giovani di mantenere “riservati” certi contenuti (ad esempio rispetto agli adulti) è ben presente.

Come spiega uno studio Pew Internet su Teens, Privacy and Online Social Networks:

La maggioranza degli adolescenti gestisce attivamente il proprio profilo online per tenere lontano da sguardi indesiderati di estranei, genitori e altri adulti le informazioni che ritengono più sensibili. Mentre molti adolescenti postano il loro nome e la loro foto sui propri profili, raramente postano informazioni su profili pubblici che ritengono aiutino gli estranei ad individuare il loro nome, cognome, numero di telefono di casa o il numero di cellulare

È cambiato però il luogo in cui gestire il rapporto tra pubblico e privato e sono mutati i modi di salvaguardare la privacy da parte dei ragazzi che passa oggi dalla loro capacità di saperla trattare negli spazi pubblici mediati.

Ecco, temi come questi che tratto settimanalmente per il progetto inFamiglia mi sembrano centrali per osservare in modo non scontato il mutamento in atto.

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