Sono diminuiti i contenuti pubblicati dagli utenti di Facebook, come raccontano i dati Global Web Index riportati dal Wall Street Journal. La ricerca evidenzia come oggi solo il 34% degli utenti posta contenuti sul social network (meno 50% rispetto ad un anno fa) ed è il 37% (con un calo del 59%) a condividere le proprie foto.
Sono dati che fanno pensare ad una trasformazione in atto che comincia a diventare visibile. Possiamo leggere questo calo di produzione e condivisione di contenuti su Facebook da parte degli iscritti come una cartina di tornasole di qualcosa che abbiamo sotto gli occhi e che dobbiamo imparare ad osservare con più attenzione?
Facebook sta diventando un segnaposto esistenziale sempre meno frequentato dalle giovani generazioni che lo usano occasionalmente in modo celebrativo (il compleanno) e hanno diversificato la loro dieta (social) mediale. E frequentano spazi come WhatsApp o Snapchat in cui controllare meglio (e contemporaneamente) la comunicazione e le cerchie sociali.
Ma più in generale – e vale per tutti gli utenti – Facebook pare oggi essere meno vissuto come uno strumento conversazionale e maggiormente come un canale su cui sintonizzarsi. Entrare su Facebook per dare un’occhiata, fare zapping nello stream dei contenuti senza mettersi in onda.
Ne parlo più diffusamente su doppiozero nell’articolo Facebook al tramonto? e trovate una mia intervista audio su Repubblica.
L’ha ribloggato su Il Blog degli scrittori.
Da questo punto di vista, credo sia pertinente sottolineare come la funzione “accade oggi”
Da questo punto di vista, credo sia pertinente sottolineare come la funzione di Fb “accade oggi”, volta a riproporre eventi passati di uno o più anni fa, sia un tentativo di rigenerazione che, seppure riuscito in minima a parte nel suo obiettivo di rinnovare l’interesse dell’utente, la dice lunga sulla condizione dei social e sulla loro strategia.