Le pubblicità nei siti di news hanno un sapore invasivo che spesso crea con le notizie un contesto straniante. Non parlo di quelle che in un box si distinguono come tali ma quelle che fungono da meta contesto come quelle in background o quelle che si aprono come pop-up quando state iniziando a leggere una notizia. Spesso sono solo distrazione o fastidio, altre volte raccontano l’incapacità di saper costruire un modello online in cui advertising e news possono relazionarsi con rispetto del lettore e dei fatti.
Oggi mentre i miei occhi avevano appena finito di leggere su Repubblica.it le ultime terribili notizie da Brindisi “Muoiono due ragazze di 16 anni” si è aperta un popup con questa pubblicità.
Massimo ha postato su Twitter quello che succedeva a lui sul Corriere della Sera online.
Ora, non perdiamoci in moralismi o facili j’accuse sulle testate, anche se alcune più di altre giocano con il meta contesto pubblicitario in modo più aggressivo. Oppure non creiamo distinguo tra i nativi web e le testate tradizionali. Non mi è andata meglio con il Post in cui parte un video.
Ci troviamo in un ambiente informativo complesso online in cui la lettura dei fatti tende a raccordarsi in modi forti con i vissuti relazionali, ad esempio quando leggo una news indicata da un mio friend o recuperata seguendo un #hashtag e l’emotività che troviamo espressa di fronte a determinati fatti, come capiterà a molti oggi con #brindisi. Forse affrontare in tempo reale le news richiede più semplicemente di ripensare le strategie di inserzione pubblicitaria seguendo il flusso emotivo degli accadimenti.
A volte infatti la migliore promozione (per il brand e la testata) è farla tacere.
[…] a GBA e Demopazzia) Nessun […]
[…] a GBA e […]
[…] dei quotidiani e i contenuti tragici degli stessi. Per dettagli, c’è l’ottimo Mediamondo. Si poteva evitare? Secondo me sì, come tutte le altre volte in cui è […]
Basta usare applicazioni semplicissime, come ABP di Mozilla, per esempio, e le pubblicità scompaiono!
Certo che come lettori possiamo attivarci. Ma ad esempio la Repubblica ha deciso di eliminare stamattina la pubblicità invasiva per rispetto ai gravi fatti. Anche quello è un modo…
[…] biecamente a fini meramente commerciali le tragedie non si rende un buon servizio alla comunità, ai cittadini che inevitabilmente, di […]
[…] Mediamondo […]
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trovo in genere i siti di informazione davvero pieni di pubblicita’ che spesso rendono davvero difficile la lettura dell’articolo stesso….