Quando i social media diventano di massa

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Osservare oggi la realtà dei social media in Italia significa confrontarsi con la loro mainstreamizzazione.

Questa è il prodotto di un accesso sempre più di massa a cui è corrisposto un uso sempre più “normalizzato” degli ambienti digitali. Fino a qualche anno fa ci sembrava che la condizione naturale di queste realtà fosse il loro essere aperte ad una continua sperimentazione, il loro essere in “beta permanente”, dicevamo, Anche dal punto di vista dell’uso da parte degli utenti.

Oggi questa condizione è diventata sempre più una nicchia evolutiva: l’eccezione e non la regola. La normalità è invece costituita dalla parte emersa, quella che si mostra con tutta la sua auto-evidenza nella nostra esperienza quotidiana, e che mostra come ci sia una centralità dei linguaggi televisivi che ha assorbito logiche e dinamiche della connessione. Ne abbiamo discusso al festival di cultura digitale MedioEra con Antonio Pavolini e Alessio Jacona di come l’uso più recente dei social media finisca per replicare in ogni micro realtà la dinamica celebrity-audience con una vocazione che dipende dall’essere “broadcaster dentro” e che spesso riversa online codici e linguaggi della neoTV caciarona, volgare, sopra le righe, ricca di sfoghi emotivi e dell’equivalenza delle opinioni rispetto alle competenze. In fondo Vittorio Sgarbi al Maurizio Costanzo Show era un esempio di come si trollano gli altri.

Questa percezione del come dover essere in Rete che tende a guidare spesso chi più recentemente è entrato, dipende anche dal racconto che della Rete stiamo costruendo nei media(ne parlo più approfonditamente su Agenda Digitale ), che esalta il carattere di personalizzazione e il culto della celebrity che comunica alle masse: tra Fiorello e Renzi, per capirci.

Non che la Rete sia solo questo, ma il racconto di questa sua parte emersa, il mutamento di scala che l’accesso generalizzato e di massa ha prodotto nei social media, genera una percezione diversa del “dover essere” nell’online che accentua più spesso l’attenzione all’avere un audience che l’esaltazione del versante conversazionale, che è il nostro vero petrolio sociale.

 

3 pensieri riguardo “Quando i social media diventano di massa

  1. […] Sul blog di Giovanni Boccia Artieri un’interessante riflessione dedicata all’accesso sempre più di massa dei social media. Tutto ciò sta facendo emergere un uso normalizzato di questi ambienti e le conseguenti pratiche comunicative messe in atto. Tale normalità dimostra come la centralità dei linguaggi televisivi abbia influenzato le stesse logiche di rete: affiorano in ogni micro realtà del social networking dinamiche da celebrity-audience. Leggi il post! […]

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